La scelta delle parole chiave da valorizzare all’interno dei contenuti è l’attività di base per un buon posizionamento sui motori di ricerca.
Scegliere le keywords significa far incontrare i concetti da esprimere con le preferenze degli utenti.
Nell’atto di scrittura di un contenuto per un sito web, la prima regola è avere le idee chiare in merito alla parola chiave che il testo dovrà valorizzare.
Per comprenderne il motivo, vediamo, in maniera semplice, come i motori di ricerca analizzano le pagine web. Quando lo spider (un software che si occupa di scandagliare la rete – definito anche crawler o robot) esplora una pagina per “catalogarla” elimina tutti gli elementi che non sono utili, estrapolandone il testo. Infine, attraverso complessi algoritmi, conferisce ad alcuni vocaboli una importanza maggiore. Tali vocaboli rappresentano le keywordsdella pagina, e se corrispondono a quelle scelte in fase di creazione dei testi, significa che l’obiettivo del SEO copywriter è stato raggiunto.
E’ chiaro, quindi, che scegliere le keywords in maniera efficiente può determinare il successo (o l’insuccesso) di un’attività di ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO).
Qual è il rischio principale che si corre nell’atto di scegliere le keywords?
L’errore più diffuso è quello di focalizzarsi soltanto nelle parole chiave che caratterizzano le tematiche da trattare, senza analizzare quali potrebbero essere le preferenze e le esigenze degli utenti, e di conseguenza, trascurando completamente il reale volume di ricerca.
Questo potrebbe sfociare in un dispendio di energie per posizionare delle keywords che, con tutta probabilità, hanno una elevata concorrenza, le quali, però non porteranno traffico per scarsità di impressioni.
Un esempio: se proviamo a cercare su Google “sito internet“, vedremo che otterremo diverse centinaia di milioni di risultati.
Quanto senso avrebbe iniziare una “crociata” per scalare le SERP con una parola chiave così inflazionata?
Come scegliere le keywords più efficaci?
L’efficacia della parola chiave si misura in termini di trafficoportato verso il sito web di riferimento e di difficoltà nel posizionarla.
Chiaramente aumenterà con l’aumentare del volume di traffico indotto, e con il diminuire della complessità di inserirla in una posizione interessante delle SERP.
I concetti principali da considerare nel momento della scelta sono i seguenti:
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La frequenza di ricerca stimata
Indica il numero di ricerche effettuate sul motore di ricerca aventi come oggetto una keyword. Il valore è sempre legato ad un periodi di tempo, ad esempio “il numero di ricerche mensili“. A primo impatto, solitamente, si tende a scegliere parole chiave aventi una elevata frequenza di ricerca; tali parole, però, sono caratterizzate da una forte concorrenza.
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La competizione (o concorrenza)
Rappresenta l’indice relativo al numero di siti web già posizionati nella SERP (pagina dei risultati del motore di ricerca) cercando una keyword. Più elevato è il numero di risultati, e più alta sarà la competizione della parola chiave, con conseguente diminuzione della probabilità di riuscire a “piazzare” il nostro sito web in una posizione appetibile. Come detto precedentemente, possiamo definire un legame abbastanza logico tra la competizione e la frequenza: più sarà elevata la frequenza di ricerca e più lo sarà anche la competizione.
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La coda (tail)
Parametro che rivela la lunghezza della keyword, ovvero il numero di vocaboli che la compongono. Più lunga è la coda (keyword con molti vocaboli), inferiori sono frequenza e competizione, con il conseguente aumento della probabilità di avere dei risultati in posizioni interessanti.
Come scegliere le keyword: long tail
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La diluizione
Rispecchia la quantità di tematiche “risvegliate” dalla ricerca di una keyword. Solitamente, più elevate sono frequenza e competizione, e più corta è la coda, maggiore sarà la diluizione. Per riprendere l’esempio fatto in precedenza: immaginiamo il numero di diversi argomenti generati dalla ricerca della keyword “sito internet“.
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La rilevanza
E’ grado di importanza della parola chiave nel contesto del sito web (indipendentemente dai parametri visti precedentemente). Esempio: se il “core business” di un’azienda è la vendita di occhiali, ma l’obiettivo è puntare su quelli da sole, la keyword “vendita occhiali da sole” avrà più rilevanza di “vendita occhiali da vista“.
Il metodo
Vediamo una procedura che permette, attraverso dei semplici passi, di ottenere una lista di keywords che soddisfano la tematica da trattare e che tengono conto di tutti i fattori appena analizzati.
Premessa importantissima: l’esempio associato al metodo è stato realizzato esclusivamente a scopo didattico, per illustrare le operazioni da eseguire. Non è stata considerata alcuna ottimizzazione.
Il primo passo del metodo consiste nell’utilizzare una applicazione messa a disposizione da Google AdWords per generare una lista di parole chiave suggerite: Keyword Planner.
Tale strumento riceve come input una frase o delle parole importanti che abbiamo individuato e fornisce una lista di idee per le keywordsbasate sul trend delle ricerche degli utenti.
Per ottenere la lista, accediamo al pannello Keyword Planner e clicchiamo su “Cerca nuove idee per le parole chiave e i gruppi di annunci“. Il form di configurazione ci permette di inserire i termini di partenza, di impostare delle preferenze e di creare dei filtri sui risultati. L’interfaccia mostra anche parametri che in questa fase sono superflui (ad esempio la pagina di destinazione) poiché ricordiamo che lo strumento è stato creato ad hoc per gli annunci AdWords.
Tra le opzioni, possiamo scegliere la geolocalizzazione e la lingua che ci interessa considerare: le scelte predefinite sono “Italia” ed “italiano“. I filtri, invece ci permettono di ottenere una pre-scrematura dei risultati; possiamo, ad esempio generare una regola per la quale otterremo solo le keywords che generano oltre 1.000 ricerche mensili.
Facciamo un esempio inserendo nell’apposito campo la parola chiave “vendita occhiali“.

Clicchiamo sul bottone “Trova idee“.
Dalla pagina risultante, selezioniamo, in alto, la scheda “Idee per le parole chiave“, ottenendo i seguenti dati:

Lo screenshot è stato modificato eliminando i dati superflui all’esempio. Come vediamo, la lista di parole chiave generate contiene la media delle ricerche mensili (frequenza di ricerca). Posizionando il puntatore del mouse sull’icona delle statistiche (come si vede in figura), una popup illustrerà una vista dettagliata dell’ultimo anno.
I risultati della ricerca possono essere esportati un un file CSV (file di testo che possiamo aprire con “Excel” o “Calc“) per poter essere analizzati ed elaborati. Per farlo, clicchiamo sul bottone “Scarica“, spuntando l’opzione “CSV Excel“.
Una volta aperto il file con Excel, possiamo eliminare tutte le colonne non necessarie, mantenendo la parola chiave ed il numero di ricerche medie mensili. Per comodità, consiglio di rinominare le colonne con termini chiari e di eseguire una prima scrematura delle parole chiave, semplicemente scorrendo il file ed eliminando quelle che non ci interessano, tenendo conto anche della “lunghezza della coda“.
A questo punto, dobbiamo aggiungere ai dati la rilevanza e la concorrenza delle keywords.
Aggiungiamo, quindi, le due colonne corrispondenti e compiliamo i dati come segue.
- concorrenza: effettuiamo delle ricerche su Google utilizzando le parole chiave del file ed inseriamo il numero dei risultati trovati (il dato viene fornito sulla SERP prima della lista dei risultati) nella cella corrispondente.
Note importanti per queste query di test:
- è consigliato utilizzare un browser in cui non abbiamo effettuato l’accesso ad un account di Google, per evitare la personalizzazione della SERP
- suggerisco di impostare la medesima geolocalizzane utilizzata per generare la lista delle keywords
- rilevanza: attribuiamo un valore da 1 a 4, in cui il valore 1 corrisponde ad una “elevata rilevanza“, il valore 3 corrisponde ad una “bassa rilevanza” ed il valore 4 genera l’eliminazione della keyword dalla lista (per rilevanza assente).
Un altro metodo molto pratico, rapido e che offre tutti i dati di cui abbiamo bisogno, eccetto la rilevanza che è un attributo soggettivo quindi da inserire manualmente per ogni parola chiave è l’utilizzo di Semrush, occorre avere però una versione a pagamento (con il piano “Guru” c’è anche la possibilità di verificare lo storico per determinate parole chiave. Con il piano gratuito funziona ma i dati disponibili sono ridotti a 5.
Dopo essersi legati occorre utilizzare i tool nella sezione “Keyword research” dalla dashboard si possono già vedere i primi dati, quelli che interessano maggiormente sono nel tool “Corrispondenza a frase“, per trovare altre idee occorre analizzare anche “Parole chiave correlate” a cui possono essere applicati filtri per rendere più pertinenti i risultati.
Il calcolo dell’efficienza delle parole chiave
Abbiamo tutti gli elementi necessari per stabilire quali sono le keywords più importanti da valorizzare. Non ci resta che calcolare l’efficienza.
Per farlo, utilizziamo la seguente formula.
E = efficienza della keyword
R = rilevanza della keyword
V = ricerche mensili
C= valore della concorrenza
Note sul calcolo
- La prima parte della formula considera la rilevanza della parola chiave per il nostro sito. In che modo?
Il valore di rilevanza, come detto precedentemente, va da 1 (massima rilevanza) a 4 (rilevanza nulla). La formula, infatti, nel caso in cui avessimo attribuito alla rilevanza il valore 4, va ad annullare l’efficienza (moltiplicazione per zero). Al contrario, se avessimo rilevanza = 1, manterrebbe invariato il valore reale dell’efficienza (moltiplicazione per 1). Nei casi intermedi, l’efficienza verrebbe moltiplicata per 1/3 o per 2/3. - La seconda parte rappresenta il calcolo dell’efficienza stimata. Come vediamo, è inversamente proporzionale alla concorrenza e direttamente proporzionale al quadrato del volume di traffico. Cosa significa questo? Significa che maggiore sarà la concorrenza ed inferiore risulterà l’efficienza; al contrario, ad una crescita del volume di ricerca corrisponderà un aumento esponenziale dell’efficienza.
Procediamo con le operazioni salvando il file CSV in formato Excel (.xlsx) e inserendo la colonna “Efficienza“.
Excel permette di associare a tale colonna una formula matematica che, utilizzando i dati presenti nel file, genererà automaticamente il valore da calcolare.
Alessio Pomaro ha creato un file Excel contenente un esempio di calcolo che può essere ri-utilizzato come modello.
SCARICA L’ESEMPIO.
Nel file, la colonna efficienza è stata ordinata in maniera decrescente in modo da avere le keywords più efficienti nella parte alta del file.
Ricapitolando, quindi, grazie al metodo proposto, abbiamo ottenuto una lista di parole chiave da utilizzare per creare e migliorare i contenuti del nostro sito web in ottica SEO (ottimizzazione per i motori di ricerca).
Altri strumenti a supporto
Esistono altri strumenti messi a disposizione da Google per verificare l’efficacia delle parole chiave nei risultati delle ricerche. Mi riferisco alle Ricerche correlate e a Google Trends.
Ricerche correlate
Le ricerche correlate compaiono dopo la lista dei risultati nelle SERP e sono utili per osservare il “trend” di ricerca degli utenti sul motore di ricerca e per stimolare le idee durante la ricerca di altre parole chiave sulle quali puntare.
Continuando l’esempio precedente, ecco i suggerimenti che vengono forniti cercando “vendita occhiali“:
Google Trends
Google Trends permette di osservare l’andamento dei volumi di ricerca nel tempo per una o più parole chiave. Il servizio genera dei diagrammi di confronto tra le preferenze degli utenti, come vediamo nel grafico interattivo, e, grazie a dei calcoli molto complessi, fornisce delle previsioni per un breve periodo futuro.
In base alla localizzazione impostata, inoltre, è possibile avere un alto livello di dettaglio.
Anche Google Trend, infine, fornisce una vasta panoramica di ricerche correlate.